La maggior parte dei poeti di quest'antologia ha partecipato alle battaglie fratricide della Grande Guerra, chi nel fango e nel freddo delle trincee, chi come medico o infermiere nell'inferno degli ospedali da campo. Ma anche coloro che alla guerra sono riusciti a sottrarsi, magari riparando in Svizzera fra i pacifisti - scelta, anche questa, tutt'altro che facile -, hanno testimoniato di orrori inauditi, della follia che si era impadronita dell'intero continente. Eppure, le poesie qui raccolte narrano anche una storia di resistenza e di pietà, di condivisione e di riscatto, e in taluni casi preludono già alla visione, sebbene ancora remota, di un'Europa unita e finalmente pacificata. Proprio come scrive il poeta tedesco Gerrit Engelke: Se sei stato un nemico onorevole, sarai un onorevole amico! / Ecco la mia mano, per formare tutti insieme un cerchio, / Mano nella mano, perché il nuovo giorno ci trovi autentici e umani.