Nel giugno del 1979, sulla spiaggia romana di Castelporziano si svolge il grande Festival internazionale dei poeti. Un giovanissimo e appassionato traduttore si trova così a condividere un momento irripetibile nella cultura italiana del Novecento. Il libro è una rivisitazione in gran parte autobiografica - all'epoca l'autore era stato il traduttore dei poeti tedeschi presenti al Festival -, in cui la visuale del personaggio centrale, poco più che adolescente, è corretta dalle esperienze di vita del cinquantenne che scrive della kermesse più di trent'anni dopo, in un controcanto o gioco di specchi e rimandi che risulta suggestivo anche per un lettore estraneo alla poesia e ai suoi meccanismi. Oltre ai poeti tedeschi - Erich Fried, Gerald Bisinger, Volker von Törne e Johannes Schenk -, che ne sono i veri protagonisti, compaiono nel romanzo i principali esponenti della letteratura mondiale della fine degli anni Settanta, da Allen Ginsberg a Lawrence Ferlinghetti, da Marcelin Pleynet a Evgenij Evtusenko.