Partendo dal crollo del suo matrimonio e dal processo di separazione, la protagonista senza nome di Sanguigna si serve di un flusso di coscienza torrenziale e radicalmente libero per parlare della perdita, del desiderio, degli apprendimenti, degli affetti e della maternità. Il fallimento della sua relazione precedente, i nuovi incontri amorosi, le crisi interne, le pulsioni e i cambiamenti fisici, i ricordi dell'infanzia, la gravidanza, la tripofobia, il pattinaggio, le feste e la materia degli spazi tessono una narrazione intima e viscerale. Il sangue, come fluido che forma l'essere umano, attraversa tutto. Con una forte connessione con il corpo e il sensuale, le vicende narrate trascendono le esperienze particolari e raggiungono l'universale.