Knockemstiff, il Buco: una chiesa, un bar dove non vorresti portare tua moglie, un campo da baseball, un emporio mezzo in rovina e qualche casa sparpagliata. La raccolta d'esordio di Donald Ray Pollock prende nome dal suo paese natale, in Ohio: poche anime derelitte, ciascuna però con una sua storia da narrare. Storie di miseria, ignoranza, violenza, che sanno di fango e di olio per motore. Dalla metà degli anni Sessanta fino alle soglie del nuovo secolo, nei racconti che compongono Knockemstiff si intrecciano episodi che formano un mosaico di personaggi e atmosfere, a delineare un ritratto indimenticabile di questa sperduta cittadina del Midwest, tra squallidi drive-in, roulotte arrugginite, solitarie pompe di benzina. Psicotici, prepotenti, a volte buffi, altre terribili, quasi sempre tremendamente soli, i personaggi di Pollock disegnano il volto meno nobile dell'essere umano, ma anche la sua inaspettata capacità di resistere. Con uno stile crudo e asciutto, la sua sottile ironia, la pietas e l'acuta intelligenza con cui sa guardare ai protagonisti di queste vicende di faide, incesti, droga, e forse amori, con "Knockemstiff" Pollock si è affermato come l'originale erede di Fante e Carver, una voce nuova e da subito inconfondibile nella letteratura americana.