Dicembre 1952. Sylvia Plath, studentessa dello Smith College in Massachusetts, invia "Mary Ventura e il nono regno" alla rivista «Mademoiselle». Respinto dal giornale, il racconto ha visto la luce negli Stati Uniti e in Gran Bretagna soltanto nel 2019. In questa storia ambigua e sottilmente inquietante appaiono labbra color sangue, un sole dall'insolita tonalità arancio, mentre il rumore del treno sulle rotaie pare muovere oscure accuse. La giovane Mary Ventura ignora che cosa la aspetti alla fine del viaggio verso il nono regno. Una donna seduta nello stesso scompartimento sembra saperne di più: è il regno della negazione, della volontà congelata, da cui non si torna indietro... Una narrazione intensa, oscura ma anche ricca di speranza, «una vaga favola simbolica» come la definì l'autrice, che parla di scelte, di crescita, ribellione e riscatto.