«L'unicità non isola, non divide, non penalizza. Magari ci esalta e ci illude, ma solo per un istante o per tutta la vita se decidiamo di guardare e non vedere. Ciascuno di noi è un universo compiuto di spirito e materia, che può essere o trovarsi solo per caso o per scelta. E comunque, sosteneva il Signor G. (l'indimenticato Giorgio Gaber), che «la solitudine non è malinconia, un uomo solo è sempre in buona compagnia». Dunque non sono solo, mai, anche quando vorrei esserlo: perfettamente, inevitabilmente ingabbiato. E il gioco è fatto. Schema fisso, in verticale e in orizzontale, nemmeno fosse un immenso cruciverba o un puzzle infinito che tento di comporre ogni volta.»