"Di scrittura densa eppure scorrevoli in un apparente realismo narrativo, i tre testi sono congegnati come monologhi a più voci ed un solo dialogo. Sospesi in uno spazio-tempo indefinito, il contrasto con la durezza degli avvenimenti vivacemente rivissuti genera uno spaesamento di notevole efficacia drammaturgica. Non c'è il sangue, ma c'è il suo odore. Perriera usa il monologo interiore in quanto luogo mentale nel quale, con visionarietà quasi cinematografica, riflessione e sperdimento, memoria e realtà, acqua e fuoco, fluttuano dinamicamente come in una coreografia della nudità della coscienza."