Dietro le spalle la miseria, davanti il sogno di un posto al sole che il Duce ha promesso agli italiani. Terra, denaro, lavoro, benessere e donne, le belle africane: questo immagina Francesco, mentre si fa largo a spintoni sulla scaletta del Cesare Battisti, dove si accalcano decine di viaggiatori, commercianti, imprenditori e militari, diretti in Eritrea. L'Africa sarà da quel momento il suo destino e la bella città di Asmara la sua piccola patria. Quello di Francesco è il romanzo degli italiani che hanno investito tutto nell'epopea coloniale, ma che alla fine hanno conosciuto la sconfitta e la prigionia sotto gli inglesi o la fuga sulle navi bianche. Ma, anche quando il tutto è svanito da tempo, Francesco resta in Eritrea e ne segue il destino: il declino economico della colonia e poi l'amministrazione militare britannica. La sua vita e quella della figlia Lidia restano irreversibilmente intrecciate alla storia di un popolo che volevano conquistare e da cui sono stati invece conquistati. Un romanzo eroico e amaro, denso di personaggi straordinari che incarnano tutte le contraddizioni di quelli che sono stati chiamati gli italiani d'Africa.