«Non era amore il sentimento che regnava tra loro. Non era nemmeno una specie di perdono automatico. Era una solidarietà misteriosa. Era un legame senza origine dato che nessun pretesto, nessun evento, in alcun momento, aveva deciso che fosse così.» Claire, traduttrice di mezza età, abbandona il suo appartamento e le comodità della vita parigina per tornare a vivere in Bretagna, in una fattoria a picco sul mare. La sua non è una fuga ma un ritorno, una riscoperta e una riappropriazione dei luoghi, dei suoni, delle immagini, dei gesti della sua infanzia. I paesaggi bretoni, le coste di granito punteggiate da fiori gialli, licheni, i campi di megaliti, i paesi aggrappati alle scogliere diventano le tappe di un percorso in cui la donna ritrova se stessa, fa pace con il suo passato, elabora un lutto e un amore. Ad accompagnarla, un dolce legame con una vecchia insegnante di pianoforte, la solidarietà misteriosa che la lega al fratello e una comunione profonda, fisica e spirituale, con la natura di cui diventa lei stessa un elemento. Un romanzo di formazione e trasformazione, una prosa delicata e luminosa, «chiara» come la sua eroina.