Questo libro non è una biografia musicale, è un flusso ininterrotto di pensieri e di emozioni. È un racconto contemplativo di un incontro tra due personalità fatate - un fauno e una ninfa - che, mediante quello strumento meraviglioso che è la musica, ha dato vita a uno scenario descrittivo fiabesco e incantato, per la prima volta distante dal contesto in cui è nato: il pentagramma. È una narrazione immaginaria delle quattro feste celtiche sacre, attraverso le quali il lettore viene proiettato in un piano surreale e fantastico e, scorrendo tra le liriche poetiche che caratterizzano le canzoni della band, respira il silenzio sospeso e a tratti rumoroso dei Boschi di Gea.