Tawfik, egiziano, ha sedici anni quando parte da Telbana, in fuga dalla povertà e da suo padre, un imam il cui principio è: «Devi allungare i piedi fino a dove arriva la coperta». Lui però sogna una vita migliore, e senza avere il coraggio di salutare sua madre, attraversa il deserto, si imbarca in Libia e arriva in Sicilia. Qui annota su un foglietto tutte le parole italiane che sente e forse non sarà più soltanto un migrante arabo in terra straniera ma un giovane con i propri conflitti, le proprie aspettative, sogni e sentimenti.