Il romanzo di Beatrice, la pastora-poetessa di Pian degli Ontani che nel corso dell'Ottocento, senza saper né leggere né scrivere, sfidò tutti con il suo canto strappando parole d'ammirazione ai più grandi letterati. Una storia cominciata il giorno del suo matrimonio: aveva vent'anni e tutta la sua bellezza, Beatrice, ma apparve addirittura irresistibile nell'istante in cui si levò in piedi donando a tutti la sua prima poesia improvvisata. Quel giorno il mondo iniziò a conoscere la donna che, anno dopo anno, avrebbe conquistato i salotti di Firenze capitale con la sua incredibile capacità di improvvisazione poetica. Questo libro dà di nuovo voce a Beatrice che, guardandosi indietro dal letto di morte, racconta la sua storia. Un atto di amore per la montagna e la vita intera, che si consuma nella meraviglia del tempo scivolato via come quei versi mai trattenuti dalla carta, della stessa volatile consistenza dei sogni.