"La fodera del cappotto" offre un affascinante viaggio attraverso la complessa evoluzione di Stefano Cesarini, un professore di filosofia quarantenne che si confronta con il suo passato emotivo e politico nel turbolento scenario di Roma tra maggio e dicembre del 1992. Il romanzo si apre con il funerale del nonno Armando, un evento che coincide con la tragica "strage di Capaci", innescando un'immersione profonda nei traumi irrisolti di Stefano. La perdita prematura del padre e l'addio non elaborato alla donna amata, coinvolta in eventi tragici legati alla militanza politica, emergono attraverso coinvolgenti flashback negli anni '70, evidenziando i legami tra amore e impegno militante. L'interesse centrale del romanzo si concentra sul rapporto inesplorato tra Stefano e il nonno. Dopo la scomparsa di Armando, Stefano fa una scoperta straordinaria: all'interno della fodera di un cappotto del nonno trova oggetti che svelano aspetti inediti della sua vita. Grazie all'aiuto di un senzatetto del quartiere, Stefano esplora un passato sconosciuto del nonno legato al periodo di confino a Lipari, aprendo la strada a scoperte inaspettate e intime. Il romanzo si sviluppa in un intreccio di viaggi fisici e interiori di Stefano, alla ricerca di risposte e verità che lo conducono da Firenze a Verbania e Torino. Durante questo percorso, Stefano si libera dai fantasmi del passato, acquisendo una maggiore consapevolezza emotiva e politica. La sua esperienza culmina nella partecipazione alla Marcia della pace verso Sarajevo nel dicembre del 1992, ma l'epilogo tragico segna il suo destino. "La fodera del cappotto" è un romanzo coinvolgente che esplora le intricanti connessioni tra memoria, identità e impegno politico, offrendo una narrazione avvincente attraverso le complesse vicende di Stefano, intrise di ricerca personale, passione e mistero.