Da raver idealista a pusher. Un'avventura on the road, costellata da visioni lisergiche, episodi esilaranti e travagli introspettivi. Italia, 2002. Ernesto, un giovane al tramonto dei vent'anni, lascia il lavoro e decide di dedicarsi alla sua passione: il randagismo da un rave all'altro alla ricerca di piaceri chimici e amori impossibili. È l'epoca del rimbambimento televisivo, dell'euro-ottimismo, ma soprattutto del dopo G8, che oltre ad avere lasciato un morto in terra e mostrato il lato duro della repressione, ha frantumato in mille pezzi i movimenti della controcultura. Le sensazioni amplificate del protagonista si mescolano al flusso dei ritmi ossessivi e sciamanici della tekno. Sullo sfondo le fabbriche, enormi dinosauri dell'età industriale, che riprendono vita grazie a una miriade di giovani provenienti da tutta Europa: studenti fuori tempo massimo, rivoluzionari che hanno perso la bussola, gypsies, cubiste, rapinatori, papponi, punx, squatter, ma soprattutto truffatori e pusher... Sotto l'effetto delle droghe sintetiche sembrano tutti amici ma, spente le luci psichedeliche, ammutoliti i sound system e svanita la scenografia fiabesca, capisce che intorno a lui ci sono solo colleghi, clienti e competitor. Romanzo in cui la realtà sfuma nelle allucinazioni, punto di vista dall'interno di una scena che ha segnato nel profondo una generazione di sognatori.