Ragazzi e ragazze pronti a uccidere i propri genitori per aver comprato il bagnoschiuma sbagliato, uomini e donne adulti che si vestono eleganti per andare a fare i turisti nel luogo di una strage, o che trasformano il proprio cellulare in un sex toy. Tutto questo e molto altro è contenuto nelle pagine di "Woobinda". Un libro che dalla sua prima comparsa, nella stagione cannibale del 1996, non ha mai smesso di provocare, disturbare e divertire, raccontandoci la violenza del capitalismo e la dissoluzione umana. Come un televisore in preda allo zapping, Aldo Nove ci mette davanti a un vortice di storie esilaranti e mostruose che non concedono mai un lieto fine e sul cui fondo, come un jingle fastidioso, passa la Storia di quegli anni: l'incidente di Vermicino, la guerra del Golfo, l'ascesa politica di Berlusconi. Un carosello di banalità e goffaggini, solitudini e crudeltà, capace allo stesso tempo di spaventare e suscitare tenerezza; di mostrare il vero aspetto di una società schiacciata tra il consumismo e lo schermo televisivo, con il pericolo di riconoscervi ciò che eravamo e chiederci che cosa mai siamo diventati.