Per raccontare il dolore dell'essere umano occorre riconoscerne le sembianze, distinguere l'odore impercettibile della paura, individuarne i percorsi e saperci convivere, essere consapevoli che il terrore e l'angoscia sono stati d'animo universali a qualunque latitudine. "Un giorno senza dolore" è il frutto di studi, documentazione e interesse verso questa pagina complessa, dolorosa e quasi ignorata dall'attuale società, avvenuta non più tardi di venticinque anni fa. L'assedio infinito della città di Sarajevo deve rimanere un ammonimento perpetuo affinché tragedie di questo tipo non abbiano più a ripetersi, anche se i prodromi di nuove carneficine tintinnano sinistramente alle porte delle nostre città, mentre nelle nostre case temperate ci scanniamo a colpi di post sui social media. Con questi ventiquattro racconti che narrano della guerra in Bosnia, l'autore pone una lente di ingrandimento su quanto accaduto al di là del nostro vacanziero mare Adriatico. Uomini, donne, vecchi e bambini bosniaci, la voglia di vivere che resiste di fronte a ogni privazione, anche al più grande dolore. Resistere, il grande insegnamento che il popolo bosniaco ha consegnato all'umanità.