«Carlo Nardi è felice anche nella misura del racconto: la sua scrittura scorre agevolissima, e gradevolissima. Ha il retroterra culturale della migliore tradizione letteraria italiana e insieme un gusto per l'invenzione che - nell'accezione latina - è anche reperimento, non soltanto fantasia. Carlo, cioè, è un uomo attento a ciò che lo circonda, ma anche un ricercatore in senso ampio: un architetto innamorato dell'uomo e delle sue tradizioni, delle sue culture. Uno che si guarda intorno e fa suo, rispettandolo, tutto l'altro-da-sé in cui si imbatte. Carlo è uno scrittore che sposa la realtà del mondo, che le si dona accogliendola» (dalla prefazione di Filippo Davoli)