C'è una casa rosa in cima a una collina a metà tra Varese e la Svizzera, in cui sono nate storie così incredibili da farla sembrare incantata. In quelle stanze, o passeggiando tra i boschi vicini, il suo unico inquilino ha immaginato per oltre quindici anni contro-passati in cui l'Austria vince la Prima guerra mondiale prendendo alle spalle l'esercito italiano attraverso le Alpi, presenti paralleli in cui il papa lascia San Pietro per trasferirsi nella periferica Zagarolo, un pianeta Terra da cui tutta l'umanità - fatta eccezione per uno - si volatilizza nell'arco di una notte. Tra le sue fantasie di romanzi e i continui rifiuti ricevuti dal mondo editoriale, Guido Morselli ha composto anche decine e decine di racconti: brevi e levigati componimenti, dotati della stessa grazia e bellezza delle acque del lago che guardava dalla finestra. Al pari del resto della sua produzione, però, questi testi sono rimasti a lungo in un colpevole oblio, rinchiusi tra le pagine dei suoi quaderni o tra quelle di riviste i cui nomi sono ingialliti, condannati a non essere letti e ad alimentare la malinconia del loro autore. "Gli ultimi eroi raccoglie" per la prima volta tutti i racconti di Guido Morselli, narrazioni in cui, come solo nelle sue opere più alte, la sua invenzione si libera, dando vita a realtà alternative e a commoventi ritratti umani: da un Mussolini che si trasforma per amore in leader democratico all'incontro fra Pio XII e uno Stalin che vuole sostituirlo con un sosia; dall'ultima grottesca resistenza di un gruppo di soldati nazisti fuggiti da un manicomio a un comico tentativo di far finanziare agli americani l'Unità d'Italia. Fantasmagorie proiettate sul muro da una lanterna magica, la cui luce ci permette di osservare per una volta, una volta ancora, l'abbacinante talento di un maestro nascosto.