Vera Modigliani definisce questo libro "un po' il carnet de route de l'exil", una sorta di diario di viaggio che racconta il lungo esilio a cui è andata incontro insieme al marito, Giuseppe Emanuele, dalla primavera del 1926 all'autunno del 1944. Quasi un ventennio trascorso lontano dall'Italia, interamente condiviso dai due coniugi senza mai separarsi. In queste pagine sono racchiusi gli anni terribili del fuoruscitismo in Francia, in Svizzera e negli Stati Uniti, iniziati con il ruolo assunto da Modigliani di avvocato di parte civile nel processo dell'omicidio Matteotti; le difficoltà della vita dell'esule, fatta di trasferimenti faticosi e stazionamenti, a volte, in alloggi di fortuna; i sentimenti di comunione e le manifestazione di solidarietà nati tra i compagni che condividevano le stesse paure, le stesse speranze, lo stesso momento storico e la stessa nostalgia dell'Italia, oltre alla fitta rete di attività politica clandestina.