Imbattutosi, durante la visita a un mercatino del libro usato, in un foglio in cui si cita una fonte storica denominata Chronica Pisonum, l'autore e protagonista del romanzo viene coinvolto in eventi più grandi di sé e accetta l'invito a recarsi presso chi egli, mai e poi mai, avrebbe potuto incontrare, o anche solo sperato di farlo; e cioè un noto personaggio romano che sarebbe balzato alle cronache di lì a breve tempo. Ecco, in nuce, la trama di un romanzo di un autore che, ripercorrendo la genesi dei due precedenti capitoli della trilogia, Epistola a Tiberio e Janus. Della collera di Nerone, si trova a scrivere, in un terzo, la parola "fine" a un lungo processo di ricerca tra le fonti storiche. Egli cerca di ricostruire, disponendo della fonte a oggi sconosciuta, la storia della presunta conversione dell'imperatore Costantino che, a partire dalla battaglia di Ponte Milvio del 312 e poi dall'editto di Milano del 313 e del Concilio di Nicea del 325, sarà considerato il fondatore dell'Impero cristiano. Ma la trama, cioè la realtà dei fatti narrati, è proprio questa?