Un viaggio a ritroso nel tempo: è questo Pomo pero, un ritorno ai luoghi dell'infanzia e della giovinezza di Meneghello, con cui prosegue - a dieci anni di distanza -, il "ciclo di Malo" iniziato col suo celebrato capolavoro - Libera nos a malo. Sono pagine, queste, in cui con nuovo slancio emotivo e linguistico l'autore fa rivivere le tradizioni del paese natio nell'Alto Vicentino, attraverso le "voci" del dialetto e il suo incontro-scontro con l'italiano. Ci ritroviamo - filtrate dal ricordo e narrate con ironia e poesia in una struttura composita che alterna prosa, sequenze di vocaboli dialettali e versi - le "memorie di un italiano" del suo e del nostro tempo. I Paralipomeni del sottotitolo rivelano la loro natura di "aggiunte", frammenti autobiografici che si riverberano sull'intera società e - servendosi della lingua come macchina del tempo - fanno di Malo un microcosmo che ancora oggi siamo chiamati a visitare.