È l'ottobre del 2021 quando Diane Foley, madre di James W. Foley, il giornalista americano rapito nel Nord della Siria nel 2012, e poi decapitato dall'Isis il 19 agosto 2014 in un video diffuso in tutto il mondo tramite la rete, sta per incontrare Alexanda Kotey, uno degli assassini di suo figlio. Kotey sconterà l'ergastolo e questa è l'occasione per Diane di parlare con l'uomo coinvolto nel sequestro, nella tortura, nell'omicidio di Jim. Cosa potrebbe dirgli? Come potrà mai comprendere chi le ha portato via tutto? Quali rivelazioni si aspetta da lui? Ammissione, pentimento, richiesta di perdono? Potrà mai perdonare un atto tanto brutale? Potrà mai conciliare la profonda empatia e il coraggio morale praticati da suo figlio Jim con l'odio travolgente che scorre nel mondo? Con un'indagine ostinata, alla ricerca di risposte e di giustizia, che si legge alternativamente come un thriller, una biografia, un giallo, un libro di memorie e un'eccezionale opera letteraria, Colum McCann, insieme alla stessa Diane Foley, dà voce a un racconto che si snoda attraverso i mesi della prigionia di James, gli sforzi per riportarlo a casa e i giorni successivi alla sua tragica morte. Una storia che però non parla solo di brutalità, depistaggi burocratici, incompetenza delle autorità e rigore politico, ma anche dei giorni in cui Jim era bambino, di come il suo forte interesse fin da piccolo per i viaggi, l'avventura e le storie degli altri lo avessero poi condotto al giornalismo: un giornalismo impegnato a indagare la verità nelle sue complessità più umanamente e socialmente profonde.