L'amore parallelo di Philippe verso Alia, parigina d'Arabia, e verso Sabine, parigina di Parigi, è il fil rouge di un romanzo che ha come trama un intrigo ambientato nelle metropolitane della città. Una Parigi certamente contemporanea, ma oniricamente al riparo da influenze contingenti. Philippe, Chef della prestigiosa stazione di Louvre-Rivoli del Mètro Parisien e rampollo della borghesia parigina, si trova ad essere tra i protagonisti della rivolta di un gruppo di Chef de Station che cerca di "deporre" la dirigenza corrotta e affarista per riportare il Mètro Parisien agli antichi fasti. Proprio nel combattere questa "guerra", come la chiama Jaurès (leader dei rivoltosi), Philippe si innamora progressivamente e parallelamente di Alia e Sabine, anche loro Chef de Station. Un amore vissuto tra sensi di colpa e tentativi di autogiustificarsi, attinti a passate reminiscenze scolastiche: "A scuola ero bravissimo in fisica e rapito dalla magia dell'equilibrio, frutto di forze uguali e contrarie. Ecco, Alia e Sabine "crescono" insieme come se si dovessero reciprocamente compensare per non mandare all'aria il mio equilibrio". E "amori e guerra" si intersecano sempre più, tra gelosie e rivelazioni, tra misteriose scomparse e clima da basso impero (che riporta, con assoluta levità, a contemporanei déjà-vu), a cui fa da contrappunto il costante riferimento al piacere di una cucina raffinata di cui Jaurès e Philippe sono estimatori.