Il viaggio nella tranquillità di uno scompartimento, immersi nella lettura di un libro o di un giornale, le lunghe attese in stazione aspettando una persona cara, gli incontri inaspettati con una donna, lo scorrere di un paesaggio lineare fuori dal finestrino, sono tutte esperienze che costellano questa sorprendente raccolta di otto racconti di Pietro Mastromonaco legati tra loro da un filo rosso comune: il treno. «Accanto e assieme all'io narrante, che prepotentemente afferma la propria vitalità e le proprie esigenze esistenziali con diffuso e insistito realismo - il treno diventa il coprotagonista effettivo (e affettivo) di queste storie. Lo accompagna per esaltare le sue emozioni, per accentuare il dolore di una perdita o di un inaspettato distacco, per alimentare il vizio del gioco (...), fino a diventare non solo l'ambientazione passeggera per un viaggio per quanto lungo o avventuroso o quotidianamente ripetuto, ma la stessa casa su ruote che un eccentrico intellettuale o degli homeless metropolitani scelgono come dimora perfetta per la propria vita». (Dalla postfazione di Romano Vecchiet)