Il sacerdote Tom Smith, che all'inizio del racconto, nel 1908, è un prete ancor giovane con quindici anni di messa, è il protagonista di questo romanzo. Ambientato nella Chiesa cattolica scozzese, in una grande città, segue le vicende del secolo e della nazione attraverso gli occhi innocenti e acuti di questo sconcertante prete capace di spunti audaci, di fervida obbedienza, di invincibile buonumore. L'umanità variopinta e calorosa che gli si affolla intorno offre il ritratto di un popolo passionale e sanguigno, nobile e retto, di una «povera Chiesa». Arguti e brillanti i ritratti degli ecclesiastici e dei fedeli che negli anni cambiano e camminano verso il loro destino. E quando sarà sul letto di morte: «... gli piacque anche ricevere l'Estrema Unzione, mentre dalla finestra si vedeva il cielo con gli alberi, sempre al loro posto». Il ritratto di un uomo grato alla vita, cui la vita è piaciuta, con tutte le sue ombre, e a cui finirà per piacere anche la morte: «un render chiare le cose, un folgorare di luce...».