Scritto in un linguaggio colto, preciso e impreziosito da citazioni anche in lingua, il romanzo di Virgilio Marrone ha come fulcro la vita di Shandy, concepito da due genitori non ricchi ma che riescono a cavarsela nei tempi difficili della Seconda guerra mondiale e dei primi anni di quel dopoguerra. Alla base della storia c'è una ironia acutamente fusa con la drammaticità del contesto sociale e politico. Particolare rilievo ha la figura del padre del protagonista, artista di fama, "spesso anche di fame", come viene descritto nel romanzo, che dà al figlio un nome quasi assurdo: Shandy, che tutti chiamano Shan. Divenuto adolescente, il ragazzo non riesce a esprimere le emozioni dell'amore non consumato, né dichiarato, per Elda. Nei suoi ricordi di adulto la ragazza apparirà di nuovo quando Shan(dy) si vede recapitare il diario che Elda aveva tenuto nell'estate in cui si erano conosciuti. Ancora forse pieno di dubbi Shan chiede all'amico Alonzo cosa sia l'amore; nel chiederlo capisce che è il sentimento che non ha vissuto ma che era il sentimento che aveva provato per Elda, una ragazza soggiogata da una madre debole e da un uomo che forse abusava anche di lei. La narrazione è arricchita da tematiche importanti e digressioni culturali e storiche che è importante siano tenute vive e ricordate alle generazioni nuove.