L'esule Javier, dopo dodici anni trascorsi in Spagna durante la dittatura militare in Uruguay, torna nel suo paese e si ritrova a fare i conti con i volti mutevoli del tempo trascorso: gli affetti abbandonati, i compagni di militanza dispersi, le ideologie trasformate, la patria in profonda metamorfosi. In 75 capitoli concepiti come "impalcature", Mario Benedetti tratteggia la storia di una ricostruzione, sempre provvisoria come ogni impalcatura, sempre ardua e sospesa nel vuoto, ma piena di vita e di apertura al futuro. Con intensità, grazia e ironia, lo scrittore ci traghetta attraverso una vicenda fatta di utopie giovanili, disillusioni, violenze, lacerazioni, nostalgie e nuovi orizzonti, in cui l'esilio e il ritorno di Javier assumono un'inaspettata densità metaforica.