Bolivar, noto anche come Porky, è un pescatore esperto, con le mani grandi e i sandali rattoppati col nastro adesivo. È il tipo che esce in mare a qualsiasi ora e, se necessario, si spinge più a largo di chiunque altro, fino ad arrivare «ai limiti del mondo». In passato però ha commesso un errore stupido, che continua a perseguitarlo. E per saldare il debito non ha altra scelta che montare in barca per fare il lavoro che gli riesce meglio. Senza badare alle nuvole minacciose che orlano l'orizzonte. Come assistente, stavolta potrà contare solo sul giovane Hector, un novizio che si presenta a bordo con un cellulare e una felpa dei pirati, e che non si è mai avventurato a pescare oltre la laguna. E così, quando la tempesta li travolge - con il motore in panne, la radio e il Gps fuori uso, la barca in balia delle correnti - l'uomo e il ragazzo si ritrovano da soli nell'abbacinante immobilità dell'oceano Pacifico, costretti a centellinare l'acqua piovana, a cibarsi di piccoli volatili, ma soprattutto a venire a patti con le loro differenze per tentare a tutti i costi di sopravvivere. Liberamente ispirato alla vera storia di due naufraghi sudamericani, "Oltremare" è insieme un'avventura marinaresca, violenta e inquietante, e una parabola esistenziale dagli accenti lirici che indaga il significato dell'amicizia e dell'essere padre, e come sia possibile rimediare ai propri sbagli in un mondo sempre più prossimo a soccombere alle forze della natura.