Ripartiti in sette capitoli corrispondenti ai vizi capitali elencati dalla dottrina cattolica, questi venti racconti confermano la raffinata capacità dell'autore di mettere in scena, con tinte ora drammatiche ora fantastiche ora tragicomiche, un ampio ventaglio di personaggi, situazioni, vicende. La lingua di queste narrazioni esemplari, sempre adeguata al tema trattato, è oggetto di una cura estrema: il risultato è una grande fluidità sostenuta da un ritmo in cui ogni sillaba è pesata e disposta con gusto sicuro. Dall'accidia mortale de "La condizione umana" alla greve e crudele seduzione de "Il nome della città", dall'erotismo voyeuristico e lenticolare de "Il periscopio" alla pirotecnica e dolente vicenda di "Ménage à trois", dall'esasperato tormento di "Gildo" alla barbara e ingiustificabile segregazione de "Il buon esempio", il prisma multicolore di questo libro vario, affascinante e talora sorprendente, colloca ancora una volta Giuseppe O. Longo tra i narratori più validi del panorama italiano.