Michela ha un po' più di otto anni, una sorella che sta per dare la maturità e genitori preoccupati e disorientati dal suo problema: da quasi tre anni ha smesso di parlare. Una sera al circo le scappa uno strillo, reazione istintiva allo sberleffo di un clown. Qualche giorno dopo il babbo le regala un pupazzo a grandezza naturale raffigurante un pagliaccio, a cui viene dato il nome di Ernesto (come il clown del circo). Quel pupazzo di pezza con gli occhi di vetro sembra avere qualcosa di magico: parla con Michela? Scruta nell'anima dei familiari? O è solo lo specchio delle coscienze di chi gli sta davanti? Una piccola favola "per grandi" (giocosa, ma troppo seria per essere da bambini) sulle difficoltà del fare i genitori e più in generale sui rapporti interpersonali, raccontata come testimonianza dei protagonisti.