"Il passato è come un cane. Se non vuoi che ti rincorra, non scappare." È la metafora di questo racconto: un noir inconsueto, senza investigatori, senza vicende processuali né l'evidenza di reati. A sostenerne la trama è l'ipotesi remota di un delitto, risalente a cinquant'anni prima, che turba il senso di identità del protagonista, giunto alla maturità senza essersi mai liberato dai demoni di un'infanzia tormentata. Il raggiungimento di una ragionevole ricostruzione della verità, per lui, è l'unica possibilità di riconciliarsi con le persone e i luoghi delle proprie origini. Sullo sfondo del racconto si intravede una retrospettiva ironica sulla provincia emiliana degli anni Settanta, in un raffronto disincantato con l'attualità che non lascia spazio ad alcun compiacimento ma nemmeno alla nostalgia.