Dopo trent'anni di vita insieme, Chiara si ritrova sola e disperata. L'amatissimo marito Marco non c'è più, portato via da una malattia lenta e inesorabile, e lei affonda in un dolore così profondo che sembra insuperabile. Un giorno però conosce Oscar, un signore anziano e gentile, con il quale riesce a parlare di ciò che prova, senza la paura di essere giudicata e senza il timore di ricevere consolazioni frettolose o frasi di circostanza. Nelle lunghe chiacchierate con Oscar, Chiara comprende che ciascuno soffre a modo suo, ma il dolore ci accomuna tutti e non ci sono strade per evitarlo: c'è soltanto una via da percorrere, ed è quella che ci si passa attraverso. Perché il lutto non è un problema da risolvere, ma un sentimento da riconoscere e abbracciare, un'emozione dolorosa ma necessaria, perché ci ricorda costantemente che siamo vivi e che abbiamo amato. E ricominciare a vivere è possibile, ma bisogna imparare a dire addio, lasciare andare i sensi di colpa, e infine accogliere la vera eredità che i nostri cari ci lasciano: l'eredità degli affetti.