Nel 1889 fu pubblicato il primo di una lunga serie di volumi destinata ad entrare nella vita di molti piccoli lettori. L'autore fu Andrew Lang, critico, storico, poeta, tradusse Omero e si avvicinò sin da giovane all'antropologia. Assieme alla moglie Nora scelse, tradusse e a volte riscrisse per i Lang's Fairy Books fiabe, miti e leggende provenienti da tutto il mondo. Sapeva che una fiaba ha due luci: una scintillante, satura, cantabile e una oscura, sibilante, impietosa. Della luce visibile esplorò la gamma intera nei dodici volumi dei "libri arcobaleno", mentre dell'invisibile tacque, pur riconoscendone le radici tutt'altro che fantastiche. Il Libro blu, primo di quella serie e qui ripubblicato con le illustrazioni originali, vuole bussare al regno umbratile delle conoscenze incastonate. Come? Cantando e svelando. Per questo la traduzione così sonora; per questo le note, poste come i sassetti di Pollicino a indicare possibili strade e possibili ritorni. «È possibile che i bambini preferiscano la verità» scrive Lang, ma è possibile anche che siano gli adulti a volere ancora e di nuovo una verità infantile, senza il peso dei perché o gli incastri della ragione.