Ogni pagina del romanzo è una scalata impervia alla ricerca di risposte destinate a non esaurirsi - semmai a dilatarsi e a fagocitare, senza sconti per la piccolezza umana, la coscienza che il lettore ha di sé e del mondo. "Ciro. Un dio senza memoria si interroga sul senso della vita" è una sfida esistenziale ancor prima che intellettuale e letteraria, un vaso di Pandora che non custodisce tutti mali del mondo, ma le inderogabili riflessioni sull'essere e l'esistere.