In "Elisir", in una valle fluviale selvaggia incastonata tra le tre montagne che la definiscono, Kapka Kassabova va in cerca della profonda connessione tra le persone, le piante e il luogo. Il Mesta è uno dei fiumi più antichi d'Europa e le foreste e le montagne circostanti dei Balcani meridionali costituiscono un ambiente straordinariamente ricco per i raccoglitori di erbe e piante. Per diverse stagioni, Kassabova trascorre del tempo con gli abitanti di questa regione magica. Incontra donne e uomini discendenti da una lunga stirpe di raccoglitori, guaritori e mistici. Impara a conoscere le piante selvatiche e l'antica pratica dell'erboristeria che le utilizza, e sperimenta un sistema simbiotico in cui natura e cultura si fondono da millenni. Attraverso i suoi incontri accattivanti arriviamo a comprendere il peso devastante della perdita dell'eredità ecologica e culturale che la gente di questa valle ha subito. Kassabova riflette su ciò che essere disconnessi dal luogo può fare alle nostre anime e ai nostri corpi. Eppure, nella sua ricerca dell'elisir, trova anche motivi di speranza. La gente della valle è custode di una rara conoscenza, non solo delle piante di montagna e delle loro proprietà, ma anche di come trasformare la sofferenza collettiva in guarigione.