Il destino può arrivare con il vento, nel giardino di casa, ed assumere la forma di una pianta fatale. Può entrare in una bottega con la giacca su una spalla, per far nascere una vita diversa. Può rivelarsi in treno, nell'incrociare uno sguardo venuto dal passato, che contiene una promessa di futuro. Si può resistere o lasciarsi andare, ma è nei capricci del destino, che si manifesta il nucleo più intimo e segreto, autentico e vitale, di tutti noi. Qualsiasi fatto, sottoposto a diversi sguardi, si rivela differente e ogni sua interpretazione non è che un tentativo parziale e fallace di attingere alla verità. Questo il motivo unificante delle storie di sguardi, che ne determina ritmo e struttura: i protagonisti dei racconti, maschere calate in commedie, drammi, tragedie, manifestano punti di vista personali, interpretano la realtà in base alle proprie ragioni, alle proprie pulsioni, mai ininfluenti, a volte pericolose. succede, così, che le persone guardino allo stesso specchio ma - non potrebbe essere differente - da posizioni lievemente divergenti, dando vita a visioni parallele destinate a non riconoscere nella realtà le stesse cose. In questo scarto si può nascondere una svolta imprevista, un finale apparentemente inspiegabile o, perché no, una placida convivenza. Di sicuro, nessuno sguardo è privo di conseguenze, neppure quello di un pappagallo.