I veri attori non muoiono mai e ritornano in vesti di fantasmini, maschere, battute, ombre, voci ed emozioni. Oreste Lionello è una di quelle voci che attraversa la vita, che lascia tagli di sagace ironia, di lucida riflessione. Traendo spunto dall'enorme esperienza di Lionello nel mondo del cabaret, "Non sono Woody Allen" di Ignazio Gori, vuole rendere uno scanzonato omaggio a un artista poliedrico e camaleontico, usando a tratti il tono cinico della satira, a tratti quello ambiguo del provocatore, o ancora quello caldo e malinconico del doppiatore che si nasconde nell'ombra. Leggendo il breve libro, frizzante come uno spartito di avanspettacolo, il lettore potrà ridere e sorridere delle interviste strampalate che il fantasma di Lionello rivolge agli attori da lui doppiati per una vita, da Woody Allen a Charlie Chaplin, ma potrà anche emozionarsi con i ricordi degli amici più cari. Dice l'autore: "Aver fatto l'occhietto a Oreste Lionello è stato come calare il sipario, rosso e polveroso, del magico mondo del teatro che amavo da bambino."