L'infanzia e l'adolescenza in una Giava magica, un mondo coloniale abbandonato per sempre, l'affascinante amica del cuore perduta e scomparsa nel nulla, il marito amato che le nascondeva una passione segreta: forse è nel forziere di cui non trova più la chiave la spiegazione dei tanti enigmi della vita di Herma Warner, la preziosa cassa di ebano in cui ha rinchiuso le sue "Indie", i documenti di un lontano passato da tempo lasciato depositare nel fondo oscuro della coscienza, inaccessibile quanto l'antico forziere. Finché una lettera la spinge a far luce in quei recessi dell'anima: un giornalista le chiede notizie di una certa Mila Wychinska, nome in cui è più volte incappato nei suoi studi sugli attivisti dei diritti umani nel Sud-Est asiatico, senza trovare informazioni fondate. Basta quel nome perché l'onda dei ricordi travolga le barriere che Herma si è costruita nei suoi ordinati studi di storica dell'arte e nella quiete della casa di famiglia dove vive ritirata. Perché Mila Wychinska non è altri che Dee Mijers, l'amica della giovinezza a Batavia, uno dei nomi che aveva adottato, rinunciando a quello della sua nobile famiglia, nella sua continua ricerca di un'identità, sempre dalla parte delle vittime del potere e delle discriminazioni. A poco a poco riaffiora la storia di un'amicizia e di un amore in cui si riflette la fine di un'epoca e di un mondo, dal colonialismo alle lotte d'indipendenza, fino alla nascita della Repubblica Indonesiana.