C'è un uomo che scrive, inevitabilmente: si chiama Antonio Gurrado e da anni tenta invano di mettere insieme un romanzo di successo, che gli consentirebbe di abbandonare la saggistica di nicchia e le collaborazioni giornalistiche provvisorie. Il romanzo parla di un uomo che scrive, inevitabilmente: si chiama Giustino Sperandìo e su commissione produce bassa pornografia sufficiente a pagarsi depravazioni con cui alimenta la narrazione di ulteriori imprese sessuali. Troveranno entrambi una soluzione al proprio circolo vizioso con un annullamento estremo della propria identità, verso un abisso o verso Dio. Omaggio sgangherato e parodistico alla grande letteratura erotica - da Sade ad Apollinaire, da Restif a Henry Miller - Atto di dolore è un libro sul doppio: un'indagine su colpa, ossessione e confessione, sull'immagine in cui ci si specchia quando si racconta di sé e non ci si riconosce.