Non esistono elementi certi per affermare che Mimara si sia chiamato davvero in un modo, piuttosto che in un altro; neppure l'unica biografia, datata 1987, è stata in grado di stabilirlo con certezza. Per riscostruire i mille volti di questo Arsenio Lupin nato in terra dalmata è stato necessario un lungo viaggio nel XX secolo. La sua figura è circondata da un alone di mistero: collezionista, mercante, pittore, restauratore o talentuoso falsario e ladro di opere d'arte? Forse è stato tutto questo assieme. Di sicuro amico di Hermann Góring, di Josip Broz Tito ed accreditato nei circoli più esclusivi d'Europa. Maestro nell'arte del trasformismo e dotato di un'intelligenza straordinaria, è stato capace di imperversare dal Vecchio Continente al Sudamerica, passando per Tangeri, fino a tornare alla sua terra d'origine. Una risposta definitiva sulla sua storia sarà forse possibile solo quando l'UDBA aprirà gli archivi segreti. Ad oggi, le poche certezze derivano dalle gesta che ha compiuto. Ne sono consapevoli governi ed istituzioni culturali di mezzo mondo che hanno scoperto di appartenere all'elenco delle sue vittime molto tempo dopo. La sua esistenza è riassunta nella citazione di Orazio sulla prima pagina del catalogo del suo museo: "Exegi Monumentum".