Gisto è un bracciante, un lavoratore che sopravvive grazie a lavori precari e temporanei. Durante l'opera di rinforzo di un piccolo argine incontra tre bambini della zona, incuriositi dalle operazioni di quello strano personaggio calato nel fosso. Gisto è solo, senza fissa dimora, condannato dalla vita e dal regime fascista a una solitudine eterna, senza via d'uscita. Decide quindi di usare il suo tempo in quel fosso per raccontare la sua storia a quei bambini, le uniche persone con cui sente di aver instaurato un legame, un'affettuosa corrispondenza dopo i soprusi subìti. L'avventura umana di Gisto è senza pace. Nato nella miseria, soldato nella Grande Guerra, perseguitato e costretto alla fuga, incarcerato, vittima delle violenze di un'epoca buia. Infine piegato, solitario nella notte e nelle nebbie dell'osteria. Fuoriuscito.