Don Prusòt è un prete di fede e appetito vigorosi, amante della quiete e dei sonni tranquilli. Non è il tipo di andare a cercarsi le grane, però sono i sagrìn a cercarlo, rovinandogli spesso la digestione e procurandogli incubi notturni. Come se non bastassero le seccature legate a un matrimonio contestato (l'evento ci riporta alle atmosfere manzoniane) ci si mette di mezzo pure la conquista dello spazio da parte dei sovietici che causa al prevosto pericolosi sbandamenti teologici. Compare anche un virus misterioso che mette in crisi sanitaria l'intera popolazione di Pravorino, pandemia risolta dall'acume scientifico del medico condotto dott. Sigilin. Infine ci si mette pure l'Amelia, la fedele perpetua, a complicargli la vita. Ma quando si ha sottomano un buon cappone arrosto e un fiasco di vin santo, la vita torna presto a sorridere.