Diffidando delle lusinghe di un monsignore, Vanda, ricca e anziana gentildonna, si affida a Umberto per la scelta dell'erede tra i condomini dello storico palazzo di cui è proprietaria. Un angusto "universo condominiale" ci immerge, così, nella quotidianità del nostro vivere nel mondo che ci circonda: lo spaccato di una più vasta "società di imbecilli" si dipana man mano sotto i nostri occhi. Giuseppe Cagnato, autore trevigiano al suo esordio nel romanzo, riesce nel tentativo di evidenziare, con ironia, la drammatica banalità della vita dei più in questo nostro tempo: grandi ideali e misere bassezze si intersecano, si aggrovigliano, per arrivare insieme all'imprevedibile epilogo. Un esito che accade quasi per caso e con estrema ma inaspettata naturalezza, senza che i protagonisti neanche lo sospettino.