Un cucciolo di cane abbandonato, casualmente, va a bussare alla porta di uno scrittore. Dopo una certa titubanza da entrambe le parti, i due diventano inseparabili. Il cucciolo, che ama ascoltare la musica di Chopin (di qui il suo nome), viene umanizzato, mentre tutti coloro che roteano attorno allo strano e commovente idillio fra il cucciolo e lo scrittore vengono volutamente esagerati (come i personaggi di Fellini o le figure di Botero), per meglio mettere a nudo i caratteri e lo spirito di una umanità complessa e disperata. Scritto con tocco elegante e leggero, usando un linguaggio immediato, questo breve romanzo è intessuto di una ironia sottile e godibile. E, a impreziosire il racconto, sono certe riflessioni, fugaci come un lampo, di carattere sociale, esistenziale, consumistico, televisivo, pubblicitario.