Un libro per chi "è rimasto...", lavoratori dipendenti e precari a basso reddito, caregiver, mobbizzati, artigiani, commercianti, esodati o quasi, "riformati" pensionistici, che hanno contribuito tra mille difficoltà a fare grande il nostro Paese. Una società capovolta dove i grandi temi d'attualità, invecchiamento, prospettive di longevità, previdenza, sanità pubblica, paiono naufragare tra le acque del Po e i telefonini di nuova generazione. Una narrazione lungo le strade del Nordest dove i fiumi delineano confini tra vita, sogni, speranze e solitudini di uomini e donne che hanno vissuto con un piede nel Novecento e uno nel nuovo secolo. Dal Delta polesano alle metropoli, perché è dalle buone radici che crescono le piante più forti. "Sedie all'insù" è per tutti quelli cui è stato rubato il futuro, persone dimenticate e spesso vessate dai più.