"Gli ospiti notturni" è un'opera narrativa, ispirata dai racconti orali di 'zio Fabio, nella caneva, tra i profumi del raboso', dove Mazzocato conferma la sua scrittura terragna e ammaliante, che attraversa in profondità il mondo contadino trevigiano e veneto, con il Montello, il Piave e il Sile in rilievo, fino a disegnare una pregnante epopea degli umili. Spiccano poi, per scandaglio psicologico e per forza creativa, i personaggi femminili della Teta e della Antonia. Mazzocato ha riunito i suoi 'ospiti', sia quelli puramente terrestri che quelli fantastici o metafisici, in un rarefatto convito notturno; ma essi non amano rimanere nelle tenebre, piuttosto sembrano in attesa della luce dolce e sontuosa dell'aurora.