Il Duce principe dei playboy di un regime di playboy, in un ritratto feroce come una risata. Gian Carlo Fusco fece della memoria del fascismo - delle memorie della sua gioventù - un genere del tutto originale, tra il racconto satirico, la cronaca storica e lo spaccato antropologico. Mussolini fu per lui, in fondo, un "illusionista illuso", il despota egotista che per essere accettato dai "padroni del vapore" -"un capitalismo d'avventura e gli interessi dinastici di un re d'Italia che non amava gli italiani" -, pagava il dazio di dover ridurre a una continua trovata il vuoto programmatico e ideale della dittatura. "Giacché era consapevole che il regime, dalla marcia su Roma al 25 luglio 1943, altro non era stato che una sua personale invenzione."