"Autismi" sono recitativi d'autore alle prese con la crudeltà quotidiana dei nuovi lessici famigliari. Giacomo Sartori indaga con uno humour sferzante uno dopo l'altro i teatri e le messe in scena dell'esistenza spostando ogni volta più lontano la soglia della verità insostenibile. Le parole care, i gesti gentili, perfino gli sguardi di chi veglia su un defunto parente suggeriscono stati mentali parossistici, e nello stesso tempo struggenti. Un'opera, una galleria di ritratti storpiati da sentimenti non espressi - quello della sorella, quello della propria città, profondissimo quello del suocero - in cui il lettore potrà riconoscere ora un antico dolore, una leggera gioia, il ritmo incalzante del tempo. Una voce unica - quella di Giacomo Sartori - in grado di osservare senza alcun moralismo gli attimi che molti si ostinano a chiamare vita.