Teo è un impiegato bolognese perseguitato da ansia patologica e fobia per le malattie. Ha alle spalle una relazione naufragata e un'esistenza fatta di domande del tipo "e se questo brufolo fosse in realtà un sintomo della lebbra?" L'incontro con un furetto abbandonato sarà l'inizio di un turbolento cambio di prospettiva. Perché Teo, di lì in avanti, avrà a che fare con la bellissima e misteriosa Rita, accompagnata dal suo folle fratello e da tutta una serie di guai che i due sembrano trascinarsi dietro ovunque vadano. Molto più degli psicofarmaci e della psicoterapia junghiana, sarà l'imprevedibilità dell'esistenza la vera opportunità per le nevrosi di Teo. Perché lui, come ognuno di noi, non ha bisogno di "guarire" ma soltanto di iniziare a vivere. Una storia di ricerca, rinascita, archetipi e sfiga. Là, dove le benzodiazepine scorrono come se piovesse e l'odore nauseabondo di un furetto può fare la differenza.