24.000 morti, dei quali 10.000 bambini. La distruzione della Striscia di Gaza e dei suoi abitanti è arrivata all'atto finale. Un massacro da parte di Israele che si configura come senza fine e che il Sud Africa ha chiamato "genocidio", portando lo stato ebraico davanti alla Corte internazionale dell'Aja. Un massacro scatenato dall'altro massacro, quello del 7 ottobre 2023 messo in atto da Hamas, che ha fatto strage di 1.200 israeliani e preso in ostaggio 239 persone tra cui 28 bambini. Da allora quasi tutta la comunità internazionale ha dato il via libera all'azione di Israele contro la Striscia di Gaza, giustificandola con il suo "diritto a difendersi". Solo a tratti sono arrivate le blande raccomandazioni degli Usa al suo alleato di sempre, Israele, a proteggere i civili. Intanto la Striscia di Gaza non esiste più, e chi non è ancora morto sotto i bombardamenti rischia di morire sotto i nuovi attacchi, oppure di fame, di sete o ucciso dalle epidemie. E ancora una volta le vittime principali sono i bambini, ai quali è sistematicamente negato il diritto all'infanzia, catapultati di forza dentro la guerra e la distruzione, segnati in modo indelebile nell'animo, nel cuore e nel fisico dalle conseguenze dell'assedio, della misera e della violenza. Un testo crudo, per tutti, con una sola consapevolezza: solo la pace aiuterà questi bambini e l'umanità.